INCEPTION
TRAMA DEL FILM:
Dom Cobb possiede una qualifica speciale: è in grado di inserirsi nei sogni altrui per prelevare i segreti nascosti nel più profondo del subconscio. Viene contattato da Saito, un potentissimo industriale di origine giapponese, il quale gli chiede di tentare l'operazione opposta. Non deve prelevare pensieri celati ma inserire un'idea che si radichi nella mente di una persona. Costui è Robert Fischer Jr. il quale, alla morte dell'anziano e dittatoriale genitore, dovrà convincersi che l'unica cosa che può fare è distruggere l'impero ereditato. Saito avrà allora campo libero. In cambio offrirà a Cobb la possibilità di rientrare negli Stati Uniti dove è ricercato per omicidio. Cobb accetta e si fa affiancare da un team di cui entra a far parte la giovane Ariane, architetto abilissimo nella costruzione di spazi virtuali.
In principio era Calderon de la Barca con il suo “La vita è un sogno”. Ma in principio era anche Memento che, visto alla luce di Inception può essere riletto come un banco di prova per quell'illusionista ad alto livello (vi dice niente The Prestige?) che risponde al nome di Christopher Nolan. Se, come molti dei film scritti e riscritti per troppo tempo, anche questo rischia a tratti il cerebralismo autoreferenziale, è però indubbio che il triplice salto mortale (tre sono i livelli da esplorare nell'inconscio onirico di Fischer) è perfettamente riuscito.
Nolan affronta le dinamiche della psiche nello stato di sonno con la competenza di un esploratore dotato di mappe sconosciute ai più ma anche con la consapevolezza di chi è altrettanto a conoscenza delle alchimie più segrete della macchina-cinema i cui elementi sa distillare con sapienza, cercando anche di evitare il più possibile il ricorso agli effetti speciali. Perché Inception è al contempo una detection, una riflessione sul funzionamento della psiche, un melodramma, un film d'azione. Il tutto inserito nell'ambigua cornice di quella incapacità di distinguere tra apparenza e realtà che è propria di ogni essere umano quando, nel sonno, crea mondi tanto inesistenti quanto assolutamente ‘reali'. Nolan si concede anche ammiccamenti mitologici (Arianna) e cinefili (ad esempio scegliere “Je ne regrette rien” come canzone in un film che vede presente Marion Cotillard non dev'essere stato propriamente casuale) ma lo fa senza esagerare.
Ci permettiamo di dare qualche consiglio: 1) Non fatevi raccontare (e non raccontate dopo la visione) nulla dello sviluppo delle vicende. Non capireste e/o non riuscireste a spiegare togliendo comunque il gusto della sorpresa. Un sogno raccontato in anticipo si trasforma in un incubo. 2) Diffidate dalle imitazioni che, quasi inevitabilmente, seguiranno. 3) Se amate le trame lineari andate a sognare altrove
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IN DREAMS
TRAMA DEL FILM:
Claire Cooper illustra libri per l'infanzia e soffre di incubi. L'uccisione della figlia le permette di comprendere che la sua mente è 'abitata' dalle ossessioni di un serial killer. Invece di resistergli decide di lasciarsi andare per poterlo incontrare e morire finalmente in pace. Jordan torna da par suo ai temi d'esordio di In compagnia dei lupi e continua ad affrontare il tema dell'ambiguità senza il timore di cadere nelle trappole della psicanalisi.
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WAKING LIFE
TRAMA DEL FILM:
Girato dal vivo in 25 giorni con 60 attori, anche non professionisti, e poi montato, fu affidato alla matita di Bob Sabiston che, con l'aiuto di 30 tecnici e in 9 mesi di lavoro, lo trasformò in un cartoon. È il 1° rotoscopio (inventato nel 1917 dai fratelli Fleischer e usato anche in Biancaneve e i sette nani) dell'era digitale. Che cosa non racconta? Personaggi in cerca di autori (Bazin, Debord, Kierkegaard, Nietzsche, Sartre e soprattutto Philip K. Dick) camminano per le strade di un centro urbano, parlando di tutto e riflettendo sul senso della vita reale, la vita da svegli, come dice il titolo. Il tutto è dato come un incubo onirico del protagonista W. Wiggins. La chiave d'interpretazione è rintracciabile nel finale. In concorso a Venezia 2001. Animazione per adulti colti e resistenti.
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THE GOOD NIGHT
TRAMA DEL FILM:
Gary è in un brutto momento della sua vita: il suo lavoro sembra non andare avanti, sua moglie lo sta facendo impazzire e ha passato i 30 anni già da 4 anni. Il suo migliore amico Paul invece sembra avere sempre più successo. La sua depressione aumenta… finchè non incontra Anna, una ragazza sexy, divertente, e pazza di lui. Anna sembra essere la ragazza dei suoi sogni. E questo è il problema: Gary può incontrare Anna solo nei suoi sogni…
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L’ULTIMA ONDA
TRAMA DEL FILM:
Mentre è in corso una terribile ondata di maltempo, l’avvocato David Burton (Richard Chamberlein) ha strani sogni ricorrenti nei quali un aborigeno gli appare e gli mostra una pietra misteriosa. Un collega chiede a David di difendere un trio di aborigeni accusati di averne ucciso un quarto in una banale rissa. David scopre che uno dei tre, Chris Lee (David Gulpilil), è il nativo che gli compare in sogno. Cerca di scoprirne di più e viene a sapere che la morte dell’aborigeno è dovuta al fatto di aver rubato reliquie religiose. Il maltempo peggiora e David si rende conto che qualcosa di terribile e di magico sta per accadere. Ottimo film che crea un’atmosfera unica e arcana dipingendo un mistero apocalittico sulla soglia del quale la civiltà risulta un ostacolo, perché con le sue sovrastrutture ha tolto agli uomini la capacità di capire la natura propria e del mondo. Gli aborigeni, legati alla terra, ne sono più consapevoli e il film racconta la presa di coscienza di un passato remoto e di un futuro incerto ma ancora possibile da parte dell’avvocato Burton, interpretato con solido e ispirato stupore da un buon Chamberlain, che si rende via via conto di quanto siano assurdi i riti della giustizia che si trova obbligato a interpretare in tribunale mentre l’apocalisse si sta avvicinando senza che nessuno se ne accorga. Enigmatico, ma non indecifrabile, è il film con cui Peter Weir, subito dopo Picnic a Hanging Rock, torna a descrivere l’indescrivibile e lo fa con grande successo
PASSION OF MIND
TRAMA DEL FILM:
Demi Moore non deve aver la mano felice nella scelta delle sceneggiature: qui è coinvolta in una vicenda di sdoppiamento della personalità degno di un manualetto di psicanalisi da comprare all' edicola degli aeroporti. Marty è un'agente letteraria che sogna una seconda vita in Francia. E, purtroppo per gli spettatori, la vive
PAPRIKA-SOGNANDO UN SOGNO
TRAMA DEL FILM:
Atsuko Chiba è una psicoterapeuta che cura i traumi dei suoi pazienti interagendo direttamente col loro mondo onirico. La terapia è in grado penetrare i sogni e di esplorare l'inconscio mediante il DC-Mini, un dispositivo che apre incredibili prospettive nel trattamento dei disturbi psichici. Prima ancora di essere brevettato, il congegno rivoluzionario viene trafugato e il Dottor Shima, direttore e mentore di Atsuko, imprigionato nel sogno dissennato e delirante di un folle. Il misterioso nemico è deciso a interferire coi sogni degli uomini, a manipolarli e a governare sul mondo sognato e su quello reale. L'uso scorretto del DC-Mini potrebbe infatti annichilire la personalità e la volontà del sognatore. Konakawa, un detective che odia il cinema ma sogna per generi cinematografici, decide di indagare. Nelle indagini al confine con l'inconscio lo aiuteranno Paprika, alter ego onirico della dottoressa Atsuko, e il dottor Tokita, pingue inventore del prototipo.
Trasposto assai liberamente da un romanzo di Yasutaka Tsutsui (maestro della letteratura fantascientifica giapponese), Paprika è un'opera metacinematografica, un'apocalisse onirica che confonde magnificamente i piani del reale, del sogno, del fantastico e del cinematografico. Satoshi Kon replica la magia di Perfect Blue, disegnando un nuovo psyco-thriller animato che unisce al realismo del disegno la libertà immaginativa delle trame, senza temere di deludere le aspettative di estimatori e spettatori. Dopo l'incalzante opera prima, piena di false piste, il geniale animatore nipponico inventa una macchina fantastica capace di penetrare i sogni e di trasformarli in film. Il villain è un ladro che ruba l'anima e la psiche di chi dorme. L'eroina è una dottoressa che recupera i sogni dei sognatori. Il giustiziere è un detective con fobie cinematografiche. Il luogo è un futuro prossimo. Il motore è una macchina, il DC-Mini, che come il cinema svolge, rallenta, scompone e analizza la "materia onirica". Così la realtà, come la trama, diventerà presto inafferrabile per i protagonisti animati e per gli spettatori.
Realizzare un film è un po' come realizzare un sogno, e se Michel Gondry ritaglia cartoncini e arriccia carta crespa per narrarne "l'arte", Satoshi Kon si confronta con la scienza di Freud e col cinema dal vero usando l'animazione come elaborazione artistica e non come una semplice registrazione del reale. Personaggi, città e luoghi fantastici sono restituiti in modo da non assecondare i luoghi comuni che ne trascurano la realtà complessa e stratificata. L'originalità del regista giapponese consiste nell'uso di una grammatica che fa riferimento al mondo "reale" dell'immaginazione e che sfida a colpi di "spezia" i pregiudizi nei confronti delle immagini animate. Paprika porta all'estremo le tematiche del "perfetto blu", continuando a esplorare le relazioni sogno/realtà, immaginazione e realtà, fino a confonderle e a sovrapporle, fino a produrre uno stordimento nel quale perdere trama e spettatore.
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EYES WIDE SHUT
TRAMA DEL FILM:
Attesissimo, beatificato a priori, questo film ha chiuso tre parabole: ricerca, carriera e vita. È quasi naturale che Kubrick, dopo tanto rigoroso, totale, maniacale e mistico impegno, non gli sia sopravvissuto. È un altro allarmante elemento del mito di Eyes Wide Shut e dell'autore, che ha sempre fatto film diversi, affrontando (e risolvendo a modo suo) questo e quel tema della vita e del cinema. Qui pone il suo suggello, la verità ultima, sul sesso, che è certamente più importante, per fare un solo esempio, della fantascienza. Il regista si ispira a un racconto di Arthur Schnitzler, Doppio sogno, ambientato nella Vienna degli anni venti, e traspone la vicenda nella New York dei giorni nostri. Alta borghesia, alto censo, belle case, bella gente. Cruise è il medico William Harford, e Kidman è sua moglie Alice. A un party la coppia corteggia e si fa corteggiare (venialmente), ma tornando a casa lei gli confessa di aver recentemente provato un'attrazione irresistibile per un ufficiale. William sembra sorriderci, ma la rivelazione lavora sulla sua coscienza e nei suoi incubi. Immagina la moglie in atti sessuali con l'ufficiale. Cambia il suo rapporto con il sesso, cede alla corte della figlia di un suo paziente, esce nella notte e incontra una prostituta, non resiste alla tentazione di partecipare a un'orgia. Anche il sesso con sua moglie si trasforma. E anche la sua vita si trasforma. Perché il sesso è una cosa seria e misteriosa, dolorosa e, soprattutto (ed ecco Kubrick) pensata. Il sesso è di certo a lungo e fortemente rappresentato, ma Kubrick si è abbondantemente guadagnato la franchigia di artista (come Fellini), dunque lo stile tutto soccorre. Tuttavia l'autore, per la versione americana, ha nascosto certi particolari. Potrebbe essere inteso come una sorta di metafora del dispetto, di un americano che ha scelto di vivere a Londra e che da tempo non ha voluto far cinema negli USA, mecca del cinema: "le nascondo l'essenza, che tengo per gli evoluti europei". Il resto è ormai cronaca-leggenda, appunto: i quasi tre anni di lavorazione, certi attori assunti poi protestati, come Keytel e Malcovich, e le crisi matrimoniali-sessuali di alcuni protagonisti, a cominciare dalla coppia regina Tom-Nicole. Chissà se è tutto vero.
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AL DI LA’ DEI SOGNI
TRAMA DEL FILM:
Quattro anni dopo la morte dei due figli in un incidente stradale anche il medico Chris Nelsen (R. Williams) muore allo stesso modo e si ritrova in un bizzarro aldilà, popolato da quadri dipinti o restaurati dalla moglie Annie (A. Sciorra). Lo spirito di Albert (C. Gooding Jr.) lo informa che non potrà mai più incontrarla perché, disperata, si è data la morte. Chris non si rassegna. Opus n. 5 del neozelandese V. Ward (1956), il primo realizzato a Hollywood con grandi mezzi messi a disposizione dalla Polygram, ispirato a un romanzo di Richard Matheson (1926) e sceneggiato da Ron Bass. È un film bifronte. Affascinante o almeno stupefacente sul piano visivo, e visionario, con rimando alla pittura di V. Van Gogh, i fauves, D.C. Friedrich, J. Martin, Doré e fantastiche scenografie simbolistiche (Eugenio Zanetti), ma insopportabile nel resto per il suo ciarpame ideologico alla New Age, dialoghi di profonda banalità psicoanalitica, cadute di gusto, simbolismo di terza mano con M. von Sydow/Caronte, C. Gooding Jr./Virgilio e il povero R. Williams/Dante all'inferno.AUTORE LETTERARIO: Richard Matheson
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NIGHTMARE
TRAMA DEI FILM:
Il protagonista della saga è Fred Krueger, un assassino di bambini bruciato vivo dai genitori poiché uscito di prigione grazie ad un cavillo giuridico. Nonostante ciò lo spirito di Freddy torna nel regno dei sogni dei giovani adolescenti di Springwood trasformandoli in incubi veritieri. Infatti ciò che si manifesta nel sogno si avvera, come morti e ferite.
FILM DELLA SERIE:
NIGHTMARE:DAL PROFONDO DELLA NOTTE (A Nightmare on Elm Street) (1984), di Wes Craven
NIGHTMARE II: LA RIVINCITA (A Nightmare on Elm Street Part 2: Freddy's Revenge) (1985), di Jack Sholder
NIGHTMARE III: I GUERRIERI DEL SOGNO (A Nightmare on Elm Street 3: Dream Warriors) (1987), di Chuck Russell
NIGHTMARE IV: IL NON RISVEGLIO (A Nightmare on Elm Street 4: The Dream Master) (1988), di Renny Harlin
NIGHTMARE V: IL MITO (A Nightmare on Elm Street: The Dream Child) (1989), di Stephen Hopkins
NIGHTMARE VI: LA FINE (Freddy's Dead: The Final Nightmare) (1991), di Rachel Talalay
NIGHTMARE NUOVO INCUBO (Wes Craven's New Nightmare) (1994), di Wes Craven
FREDDY VS.JASON (2003), di Ronny Yu - spin-off
NIGHTMARE (A Nightmare on Elm Street) (2010), di Samuel Bayer - reboot
Riguardo gli incubi, ci sono anche tutti i film della serie di Nightmare da ricordare!
RispondiEliminaGrazie Daniela,li aggiungeremo sicuramente :)
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